Amore Folle (Italian Edition) by Giulia P

Amore Folle (Italian Edition) by Giulia P

autore:Giulia P. [P., Giulia]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-03-22T23:00:00+00:00


Capitolo 8

Karen stava sonnecchiando quando sentì scattare i lucchetti. Riuscì a malapena a nascondere la radio sotto il cuscino, prima che entrasse Jade. La bionda non aveva la solita espressione di perfida malizia, ostentava invece un atteggiamento molto professionale e compassato. Consegnò alla prigioniera un foglietto di carta e si sedette sul materasso, al suo fianco.

Dopo aver regolato i comandi di un registratore, le ordinò: «Leggi a voce alta quello che c’è scritto qui». Le puntò contro un microfono e premette un pulsante.

Karen buttò il foglio sul letto.

«Mi rifiuto!»

Qualcosa balenò nella mano di Jade: la lama affilata di un coltello a serramanico. Con gli occhi scintillanti di collera, la terrorista sibilò: «E se credi che Black possa proteggerti sempre, ti sbagli!».

Con la punta della lama toccò la gola di Karen, che avvertì un dolore acuto, come la puntura di un ago. Istintivamente si portò le mani al collo e le ritrasse sporche di sangue.

«Non è niente» commentò Jade con una smorfia sprezzante. «La prossima volta ti farò male sul serio. Allora… leggi, o preferisci una coltellata?» Riportò la cassetta al punto di partenza.

Pallida come uno straccio, Karen riprese il foglio.

Jade chiuse la lama con lentezza studiata.

«Il sistema capitalista degli sfruttatori sta per finire…» cominciò a leggere Karen. La banalità della frase le fece storcere la bocca. Ma un’occhiata alla mano destra di Jade la indusse a riprendere la lettura senza indugio. «Lavoratori di tutto il mondo, unitevi! Non avete niente da perdere, eccetto le vostre catene! Luna Nera vi porterà la pace, la libertà, la felicità…»

Jade avvicinò un po’ di più il microfono e le fece cenno di continuare senza interrompersi.

«Sto bene» riprese Karen. «Vengo trattata con gentilezza e riguardo. Desidero comunicare questo messaggio alla stampa: Luna Nera rappresenta l’inizio di un’epoca nuova. Smettete quindi di raccontare menzogne sul conto dei rappresentanti del proletariato. A mio padre…» La voce le si incrinò. «A mio padre vorrei dire: “Collabora con Luna Nera; fai quello che ti dicono, e tutto andrà bene”.» Il messaggio era finito. Ma prima che Jade interrompesse la registrazione, aggiunse con voce vibrante: «Papà, ti voglio bene!».

«Idiota!» sibilò Jade fra i denti, premendo l’interruttore.

Tuttavia sembrava soddisfatta di aver portato a termine il suo incarico. Senza aggiungere una parola, lasciò la cella chiudendo con cura tutti i catenacci.

Karen pregò in cuor suo che non cancellasse l’ultima frase. Voleva che il padre capisse quanto fosse importante per lei, comunque fossero andate le cose.

L’indomani mattina, era ancora mezza addormentata, con indosso soltanto lo slip, quando la porta si aprì di colpo ed entrò Black. Indossava una giacca di pelle, gli stivali e in testa aveva un berretto da contadino calcato fin sulle orecchie.

«Si vesta» le ordinò.

«Non davanti a lei.»

«Si sbrighi! Usciamo.»

Karen capì che non si sarebbe neppure voltato per permetterle di vestirsi tranquillamente. Con un sospiro incrociò le braccia sui seni e gli voltò le spalle per infilare i jeans.

«Davvero usciamo?» Le era venuto il dubbio che si trattasse di un perfido scherzo.

«Cosa ho detto?» ribatté lui spazientito. «Suo padre ha ricevuto la cassetta registrata ieri.



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